Layout del blog

Le Patate di Rotzo De.Co.: la campagna in montagna

Pèrgar • apr 23, 2021

 

L’inizio della coltivazione delle Patate di Rotzo risale agli inizi del 1800: l’Abate Agostino Dal Pozzo, dopo uno studio del terreno della campagna di Rotzo, ne scoprì delle caratteristiche uniche: il terreno abbina infatti la struttura sciolta tipica dei materiali morenici all’ottimo drenaggio assicurato dalla natura calcarea del sottosuolo. Inoltre, il clima è mite e piovoso in primavera, e soleggiato e asciutto d’estate, mitigato dalle correnti tiepide che risalgono la Valdastico e la Valdassa; gli inverni gelidi poi neutralizzano molte malattie del suolo. 

L’escursione termica tra giorno e notte, tipica del territorio dell’altopiano, favorisce la concentrazione dell’amido e contrasta l’accumulo dell’acqua, permettendo al prodotto di crescere bello asciutto e sodo. 

Questi elementi, combinati tra loro, hanno da sempre creato le condizioni ottimali per la proverbiale bontà di queste patate di montagna. 


Le varietà coltivate sono principalmente la Bintje, la Desirèe, la Spunta, che sono tutte patate a pasta bianca o giallo-chiara e a buccia bianca o rossa. Le patate di questa zona si distinguono per un’alta presenza di amido che ne consente una maggiore conservabilità anche fino alla fine dell’inverno. 


La Patata di Rotzo si presta a svariate  preparazioni, proprio per la sua alta presenza di amido e per la sua consistenza soda e asciutta: ideali per gli gnocchi, sono ottime anche per cotture al vapore, lesse, o al forno. 

Una simpatica poesia ne descrive la versatilità in cucina:


"Tra i frutti che quest'anno da' la terra,
che giorno dopo giorno viene arata
e si coltiva al sole e non in serra
con prodotti genuini concimata,
spiccano, chiari, bruni, allineati,
della patata i tuberi bramati.

Sono bintje le brunette

rugginose, delicate,

ricche d'occhi e di vallette,

buone a gnocchi che lessate,

la cui pasta giallo-abrata

anche arrosto e' prelibata."

(Da “La Festa della Patata”, poesia tratta dal libro “Voci dall’Altopiano” di Giovanni Dal Pozzo.)


La Patata di Rotzo è coltivata da tanti piccoli produttori, che si sono uniti nell’Associazione Produttori Patata di Rotzo De.Co., e da alcune aziende agricole di maggiori dimensioni. La coltivazione è regolata da un disciplinare che ne garantisce la qualità e che ha contribuito, nel 2004, al conferimento della De.Co., denominazione comunale a garanzia di provenienza del prodotto. 


Il carattere famigliare delle piccole aziende agricole è ben documentato anche da Mario Rigoni Stern, nel suo libro “Sentieri sotto la neve”, che commenta con queste parole la natura delle genti contadine di Rotzo: 


“Oggi sono andato a fare provviste di patate... I campi al sole, gli orti davanti le case, il bosco che avanza e la montagna dietro le spalle; lindore, aria pulita, gente serena che poco chiede. Gli altri nativi sono in Canadа, Australia, Francia… Il ragazzo dal quale ho comprato due quintali di patate concimate con il letame e coltivate senza prodotti chimici dopo aver dissodato un terreno vegro è diplomato, ma piuttosto che scendere a lavorare in città, preferisce stare quassù con maggiore lavoro e minore guadagno…”


Una descrizione che ben si addice anche alla nostra realtà: la scelta di rimanere in montagna, e di coltivare la terra, è una scelta di vita, di responsabilità verso la nostra patria, di amore per le tradizioni e di voglia di poterne trasmettere i valori anche alle generazioni future. 


Condividi

Share by: